Da tempo il Giappone è uno dei paesi più citati nelle opere letterarie oltre che nella cultura popolare: si tratta di una meta molto ambita anche dai turisti, in effetti, E sicuramente a ragione data la grande varietà di attrazioni e di eventi culturali che è possibile apprezzare al suo interno.
Tra le tante cose interessanti che possiamo individuare in questo paese - che occupa una superficie di poco meno di 378.000 km quadrati, contando oltre 125 milioni di abitanti (stima del 2021) - ne abbiamo individuato cinque diverse che siamo abbastanza sicuri che vi potranno piacere.
Onsen, il bagno termale giapponese
Once and indica letteralmente l'acqua termale, ed è tipicamente caratterizzato da un paesaggio naturale come quello che possiamo apprezzare nella foto qui sopra. Gli onsen sono estremamente popolari in Giappone, e vengono sfruttati sia per scopi terapeutici che per il semplice (e spesso sottovalutato) relax. Ci sono vari tipi di onsen, tra cui ad esempio quelli alimentati da acque sulfuree, solfato-calciche e salso-magnesiache e i cosiddetti "rotenburo" (vedi qui, ad esempio, per altre informazioni).
La cucina giapponese: sushi, ramen, tempura
Riso, noodle o frittura? Sushi, ramen e tempura sono piatti tradizionali giapponesi tra i più noti e citati nella cultura popolare, dai film fino alle serie TV, ma sono effettivamente diversi l'uno dall'altro. Il sushi è un piatto della cucina tradizionale giapponese costituito da riso, che viene poi condito con aceto di riso, zucchero e sale, accompagnato da pesce crudo, frutti di mare, uova, avocado, verdure di vario genere. Il sushi viene tipicamente servito accompagnato da salsa wasabi, soia e/o alga nori.
Il ramen, invece, è un piatto a base di noodle caldo in brodo di carne o pesce,
accompagnato da verdure, cipolle, carne o uova. Si tratta di un piatto originario del Nord della Cina, in effetti, ma ad oggi esistono molte varietà di questa pietanza in Giappone, ciascuna con
un proprio brodo e condimenti unici nel loro genere. Infine la tempura è un tipo di frittura in pastella leggera, costituito da pesce, verdure e/o gamberi. Anche qui abbiamo un piatto cinese e/o portoghese che è diventato popolare in Giappone già nel Sedicesimo secolo, adattandosi alle tradizioni locali.
Le arti marziali giapponesi: kendo, karate e judo
Tanta confusione indotta dalla cultura pop, in questo caso, oltre che da film molto popolari estremamente fuorvianti (per non dire peggio). Diciamo poi che kendo, judo e karate sono riconducibili ad origini e stili molto diversi tra di loro: il kendo, ad esempio, è un'arte marziale del Giappone basata sull'uso della spada di bambù chiamata "shinai", e sull'uso di appositi, caratteristic proteggi-testa e proteggi-mani chiamati "men" e "kote" . Il Kendo si concentra sullo sviluppo della forza mentale, della disciplina e dell'onore attraverso l'allenamento e le varie competizioni, ed è noto storicamente come "l'arte della spada".
Il Karate è un'arte marziale giapponese basata sull'uso delle mani e dei piedi al fine di provare a colpire e bloccare l'avversario. Esso si concentra sullo sviluppo della forza fisica, dell'agilità e della flessibilità mediante uno specifico allenamento e, anche qui, varie forme di competizione. Il judo, infine, è un'arte marziale basata sull'uso delle leve e del sapere attutire le cadute al fine di controllare e avere la meglio sul proprio opponente. Si tratta anche qui di uno sport basato sul raggiungimento e lo sviluppo di una considerevole forza mentale, mediante rigore fisico e formale. Il nome judo significa, letteralmente, "la via della flessibilità".
La cultura dei fiori
In questo caso la parola chiave è ikebana: una parola molto antica che significa letteralmente "composizione floreale". Si tratta di una forma di arte decorativa che fa uso di fiori e piante, al fine creare composizioni esteticamente piacevoli e armoniose. L'ikebana possiede origini antichissime ed è una delle cose più affascinanti che caratterizzano la cultura e tradizione giapponese: e si è sviluppata come forma di vero e proprio culto, dove i fiori venivano utilizzati per rappresentare il divino. Con il tempo, l'ikebana è diventata un'arte anche un po più formale, e si è evoluta in diverse scuole e stili, ognuno con le proprie regole e tecniche. Per approfondir,e puoi leggere questo articolo di Volcanohub.